Lugano al MASI le foto di William Wegman
Una gita a Lugano al MASI per visitare la mostra di William Wegman, fotografo americano famoso in tutto il mondo per le sue immagini che hanno come soggetto dei cani antropomorfizzati.
William, nato nel 1943 a Holyoke, nel Massachusetts, è un artista poliedrico che non si limita alla fotografia come unico linguaggio espressivo, ma utilizza anche scrittura, video-film, performance, dipinti e disegni.
La mostra è possibile visitarla nell’area LAC dal 8 settembre 2019 al 6 gennaio 2020, ospitata presso il Museo d’arte della Svizzera italiana (MASI) e curata da William A. Ewing in collaborazione con l’artista.
Vougue

Cubismo

Colour Field

Tante le foto di questa esposizione intitolata “Being Human” divise per temi, come: Nudi, Cubismo, Allucinazioni, Seduto, Vogue, Gente come noi, che hanno tutte come soggetto i cani di Wegman.
Una razza quella Weimaraner di una bellezza unica e di un carattere particolarmente adatto a interagire con l’uomo per organizzare, non dei semplici scatti fotografici ma, delle vere e proprie performance.
Infatti si può affermare che il soggetto ripreso è anche protagonista, per non dire coautore, di queste vere e proprie opere d’arte. Molta ironia in questi scatti, non fine a se stessa ma, tesa a sollecitare un’ introspezione nei nostri comportamenti e caratteri.
Un progetto che dura da oltre trent’anni, che ha visto avvicendarsi vari Weimaraner primo fra tutti Man Ray, nome scelto in omaggio al mostro sacro della fotografia surrealista del secolo scorso.
Il successore Fay Ray sarà anche il capostipite di una vera e propria dinastia di attori per le messe in scena di William Wegman. Il cast è progressivamente cresciuto fino a includere i figli di Fay: Battina, Crooky e Chundo e successivamente la loro progenie.
Oggi William Wegman vive a New York e nel Maine dove continua a fare video e scattare fotografie con i suoi cani Flo e Topper.
Qui il collegamento diretto a suo sito ufficiale.
Una curiosità di questa mostra e del lavoro esposto è che la maggior parte delle immagini sono state prodotte con una Polaroid di grande formato.
Una fotocamera, usata raramente, da 107 kg capace di produrre fotografie delle dimensioni di 51 cm per 61 cm. Un modo di operare che nega in parte uno dei punti di forza della fotografia che è quello della della riproducibilità dal negativo di infinite copie rendendo questa collezione veramente unica.
Per chi volesse acquistare il libro con le fotografie di questa mostra può farlo a questo indirizzo.
